Il caso Deruga

di Ricarda Huch

Informazioni

Autore: Ricarda Huch Casa Editrice: L'Orma Editore Pubblicazione: 1917 - 2023 Prezzo: 18.00 Pagine: 204

Germania, inizi novecento: “Il caso Deruga”.

Ricevuto direttamente dalle mani di Ricarda Huch, la casa editrice l’Orma Editore ha deciso di rispolverare questo classico, donando a noi lettori il piacere di vivere, attraverso un tuffo nel passato, una sala di tribunale con tanto di procedure e rilevanti presenze.

Negli ultimi anni abbiamo avuto la fortuna di assistere a processi del calibro di Amber Heard contro Johnny Depp, a ritmo di testimonianze, frasi ad affetto, farse sentimentali e chi più ne ha più ne metta.

L’uomo facoltoso, presumibilmente macchiato del sangue della propria ex moglie, in questo caso, è Sigismondo Enea Deruga, che con un tocco all’italiana, emozioni travolgenti e comportamenti altalenanti, dipinge un processo dalle più svariate sfumature in quel dì tedesco dove tutto è piatto e monotono.

Bastano pochi clic per collegarsi in streaming e presenziare al processo tra i due amanti più discussi degli ultimi anni, con il viso angelico della Amber e lo sguardo cupo del povero Johnny; bastano poche ricerche tra le mille riviste online e i milioni di video su Instagram per cercare di estrapolare quella che è stata la loro passionale storia, cominciata con un forte turbinio d’amore e finita, ahimè, sulle scomode sedie di un tribunale.

“Il caso Deruga” produce più o meno lo stesso effetto. Ecco, dunque, vi prego di sedervi comodi e immaginare nel dettaglio ogni parete, vestiario, tono (accusatorio o meno); vi basterà veramente poco per intuire i lineamenti del viso stordito e confuso del presidente del tribunale a cui tocca lo sporco lavoro, e quelli dei due psicologi, che estrapolano qualsiasi studio fatto durante la loro stimata carriera per capire se il signor Deruga è un perfido assassino, un ingrato marito o un povero sventurato vittima degli eventi.

Ma d’altronde, come si fa a non schierarsi quando di fronte si ha un uomo dalla forte personalità enigmatica come Deruga? O si ama o si odia. O si contestualizzano i suoi attacchi di ira o si accetta tutto il pacchetto di generosità di cui è capace con chi vuole bene.

Ma questo non è ancora il nocciolo della questione!

Come si fa a credere al signor Deruga, che la verità non l’ha detta nemmeno al suo avvocato difensore, che non obbedisce al suo giuramento di medico, che spende sempre più di quanto guadagna e che impazzisce di rabbia e di gelosia, quando la donna morta per accertato avvelenamento, nonché la sua ex moglie, gli aveva lasciato tutta la sua eredità?

Circa duecento pagine tra testimonianze frizzanti e piccanti, e accuse più o meno gravi, con una giuria totalmente sconcertata da quella situazione, che giorno dopo giorno prendeva una piega totalmente inaspettata e alle volte contraddittoria.

Signori e signore, non si può restare inermi di fronte a questo racconto e non prendere le parti di un qualsiasi personaggio che “apre bocca”. L’ilarità che viene suscitata da un contesto fondamentalmente formale, e a tratti noioso, è sorprendente! Ricarda ha donato la descrizione di un connubio che spesso ha riempito i tribunali, soprattutto in passato: la povera gente, piena di pathos, e la classe aristocratica. Sicuramente una descrizione lontana dai giorni nostri e soprattutto dal sistema giudiziario italiano, ma leggendo non ci si può assolutamente sentire estranei alla situazione.

Voi siete lì!

Le vostre sinapsi si attiveranno quasi immediatamente per collegare ogni fatto, ogni dettaglio.

Le vostre doti da detective cercheranno sin da subito di puntare il dito contro qualcuno.

Ma se vi dicessi che nessuno di voi potrebbe mai immaginare né il movente né il colpevole, ci credereste?

E dunque, con lo stesso ghigno di Deruga, vi invito a prender parte a questo esilarante processo e vi sfido a superare le doti intuitive del giudice Zeunemann, del magistrato Muller, del dottor von Maulchen e del dottor von Wydenbruck!

L’udienza è ufficialmente aperta!