Di Sally Rooney
Informazioni
Autore: Sally Rooney
Genere: narrativa psicologica
Editore: Einaudi Editore
Pubblicazione: 2018 (italiana: 2020)
Pagine: 240
Prezzo: 12.00
O ti piace oppure no, nessuna sfumatura. “Persone normali” di Sally Rooney tratta di una storia così semplice, che spiegarla in poche parole potrebbe far perdere la sacrosanta dignità di cui si fa carico.
La bellezza di un amore che non trova la sua stabilità nella dichiarazione di un fidanzamento, giace nella capacità che entrambi hanno nell’essere un tutt’uno, nel bene e nel male, distruggendosi a vicenda e ricostruendosi insieme.
La forza di una personalità, tanto fragile quanto forte, sopravvive nello spazio che c’è tra un passo e l’altro che ognuno di loro compie verso la “vita dei grandi”, cercando di far fronte a tutti gli ostacoli che, senza alcuna ombra di dubbio, ci spettano.
“Persone normali” racconta di noi, persone normali, che ci ritroviamo ad essere vivi in un modo che a stento fa sopravvivere.
Marianne e Connell, due adolescenti che frequentano l’ultimo anno di liceo cominciano ad attrarsi, non soltanto fisicamente. Tra loro nasce un rapporto di intimità, così profonda da scoprirsi senza bisogno di troppe parole. Il liceo finisce e comincia il college, al quale si iscrivono senza troppe aspettative per il loro futuro, sempre più incerto e spaventoso. La storia si protrae nell’arco di quattro anni, gli anni più difficili di ogni ragazzo, imbevuti di decisioni che, nonostante agli occhi degli altri possano sembrare insensate, hanno impatti molto forti nella propria vita.
Marianne e Connell si amano, e questo è l’unico aspetto certo delle loro vite. Ma nonostante abbia forti fondamenta, non riesce mai a decollare del tutto. È come se i due ragazzi vivessero su due linee parallele, e ogni qualvolta cercano di avvicinarsi, qualcosa li respinge. In questo “tira e molla” si ritrovano avvolti da forti emozioni, dove l’incomunicabilità sembra avere il sopravvento, per poi sfociare nella profondità e nella disperazione. Le loro parole sembrano alle volte cariche di confronto, altre si bloccano dietro barriere di paure e insicurezze, dove fattori, quali l’ambiente, l’economia, il futuro, la situazione famigliare, la società, gli amici e il pensiero comune influiscono inesorabilmente.
La Rooney ha avuto l’invidiabile capacità di trascinare il lettore nella più profonda intimità dei due protagonisti, quindi le fragilità, le debolezze e i rimpianti, donando uno spettro di crescita, maturità e presa di coscienza con la quale devono fare i conti, giorno dopo giorno.
Senza forzare troppo la mano nel vedere temi co-principali che fluttuano tra le righe di questa storia, non si possono non evidenziare le denunce che l’autrice ha voluto esplicare. In una società irlandese contemporanea, i due si ritrovano a far i conti con eventi sconvolgenti, come la tossicità della propria famiglia, il suicidio e le differenze sociali, che viene acuita dal contesto ancora troppo patriarcale dove le donne sgomitano e dalla disperata ricerca di una propria identità. Quest’ultima, però, si scontra con una società chiusa, senza troppi sfoghi e che si concentra su due piattaforme fisse: la propria abitazione e il lavoro. L’unico “divertimento” di cui tutti i personaggi presenti si servono, a prescindere dall’età, come è possibile notare anche dalla omonima serie, è l’abuso di alcol, fenomeno sempre più in preoccupante crescita con, alle volte, pesanti conseguenze.
Tutto ciò rientra nella cornice narrativa e negli espedienti letterari utilizzata. La scrittura della Rooney non è semplice e nemmeno scorrevole; ha, però, il vantaggio di essere diretta e concisa, rendendo una semplice trama, una fotocopia della realtà, visibile e non.
“Ha davvero tutto dalla sua. Ma non ha idea di cosa farà della propria vita” è soltanto una delle tante frasi che dà una forma e una struttura alla paura verso l’ignoto futuro e al sentirsi inadeguati e fuori posto. “Marianne ha avuto la sensazione che la vita vera stesse accadendo da qualche parte molto lontano da lì, che stesse accadendo senza di lei, e non sapeva se avrebbe mai scoperto dove e se sarebbe riuscita a farne parte”.
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